Oggi ci troviamo di fronte a una preoccupante intensificazione della crisi planetaria, una crisi che riguarda il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, oltre che il problema dell’inquinamento e dei rifiuti. Lo scopo della Giornata mondiale è far riflettere sull’importanza della conservazione e della valorizzazione dell’ambiente per raggiungere una visione più consapevole e un comportamento responsabile da parte di individui, imprese e comunità.
La Giornata mondiale per l’ambiente è stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare la prima Conferenza ONU sull’ambiente, tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972. La Conferenza sull’ambiente umano, meglio nota come Conferenza di Stoccolma, ha segnato una svolta nello sviluppo della politica ambientale internazionale, il cui obiettivo era quello di sensibilizzare e responsabilizzare governi e cittadini sulla tematica ambientale.
Revive lands, end desertification, secure water
La campagna della Giornata mondiale dell’ambiente di quest’anno si concentra sul ripristino della terra, sulla lotta alla desertificazione e sulla resistenza alla siccità. La siccità e la desertificazione minacciano gli ecosistemi essenziali del pianeta, compresi gli ecosistemi di acqua dolce e il suolo, il tessuto connettivo che rende possibile ogni forma di vita sulla Terra. Circa 1,4 miliardi di mezzi di sussistenza in tutto il mondo dipendono direttamente dall’accesso all’acqua dolce, compresi i posti di lavoro legati alle industrie alimentari e delle bevande, dell’energia e dell’acqua.
La lotta alla desertificazione al centro
La desertificazione è una delle più grandi minacce ambientali del nostro tempo. Il termine si riferisce all’inaridimento della terra a causa della riduzione delle precipitazioni, all’espansione dell’agricoltura, alle cattive pratiche di irrigazione, alla deforestazione e al sovrapascolo. Il cambiamento climatico sta esacerbando la desertificazione: in questo momento, circa 2 miliardi di persone vivono in zone aride vulnerabili alla desertificazione, che potrebbe spostare circa 50 milioni di persone entro il 2030. Desertificazione, alluvioni, condizioni meteorologiche estreme: il cambiamento climatico ha conseguenze tanto diverse tra loro quanto coerenti e parte di un sistema di crisi preoccupante. Se le persone non sono in grado di coltivare cibo, dovranno trasferirsi in un’area dove possono, aumentando il rischio di desertificazione e avendo effetti negativi sui paesaggi, sulla fauna selvatica e sulla salute umana.
Far rivivere le terre, grazie all’impollinazione
Le piante si affidano da sempre agli impollinatori per la loro riproduzione, processo che sta alla base della conservazione della biodiversità e della vita sulla Terra. Farfalle, mosche, falene, vespe, coleotteri e gli altri animali che contribuiscono all’impollinazione ignorano che il loro rapporto con l’ambiente sia un dare e avere. Mentre si cibano di polline e nettare, con il loro volo di fiore in fiore, permettono ad una buona parte di vegetazione di espandersi, rinnovarsi e mantenere la sua diversità biologica.
Nonostante la loro importanza, gli impollinatori sono in grave declino, principalmente a causa di pratiche agricole intensive, uso di pesticidi, specie invasive, malattie e cambiamento climatico. La tendenza di perdita della biodiversità che è in atto contribuisce a peggiorare il fenomeno della desertificazione, con ripercussioni sulla sicurezza alimentare, sulla situazione economica e di salute dell’umanità. È importante perciò conoscere l’importanza degli impollinatori e partecipare attivamente alla loro tutela. Noi di Beeing abbiamo fatto di questa missione la nostra identità: sviluppiamo progetti educativi con le api per la conservazione della biodiversità. Unisciti a noi!
Cosa tenere a mente (e nel cuore), del World Environment Day
Di questa Giornata, portiamo a casa con noi l’obiettivo di unirci, come generazione presente, e agire per la tutela dell’ambiente affinché anche le generazioni future possano vivere su un pianeta sicuro e in salute. Il messaggio è che l’umanità di oggi è la prima generazione a comprendere a fondo (e a toccare con mano!) la crisi che il pianeta sta attraversando. E potrebbe essere l’ultima ad essere in grado di vedere i terreni riprendere vita.
Per questo, deve essere la generazione che si occupa attivamente di riportare in salute gli ambienti e le risorse terrestri. Lo slogan è “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration“. Coinvolgere le generazioni presenti e future è oggi più importante che mai, per fermare e invertire le tendenze allarmanti che sono in atto e rispettare gli impegni globali. In particolare, l’impegno di ripristinare 1 miliardo di ettari di terra degradata entro il 2030.
“Non possiamo tornare indietro nel tempo, ma possiamo coltivare foreste, ravvivare le fonti d’acqua e risanare il suolo. Siamo la generazione che può fare la pace con la terra”
Dalla campagna #GenerationRestoration per il World Environment Day
Fonte: sito ufficiale del World Environment Day