L’invernamento delle api

Per prepararsi all’ invernamento è necessario e decisivo svolgere meticolosamente alcune attività che permetteranno di far “svernare” il nostro alveare. Infatti, per prima cosa, si parte da un controllo siccome l’invernamento inizia a tarda estate-inizio autunno. É importante osservare l’eventuale presenza di covata opercolata e valutarne lo stato di salute. Successivamente verranno rimossi i favi lasciati dalla colonia che abbiano una corona di miele spessa circa quattro dita nella parte superiore, ma senza miele nella parte centrale in modo che le api abbiano modo di agglomerarsi e termoregolarsi. Inserire un diaframma per ognuna delle estremità dei favi occupati dalle api per ridurre la dispersione del calore, in questo passaggio assicurarsi che i favi laterali siano pieni di miele. Inoltre, se non è già stato fatto, bisogna predisporre delle griglie metalliche che riducono l’ampiezza dell’ingresso dell’alveare per impedire l’ingresso di eventuali predatori. 

Infine, dopo aver chiuso il copri favo, tra questo e il tetto è buona pratica porre del materiale coibente quali stracci o polistirolo per evitare la dispersione del calore. Molto dannose sono le forti correnti d’aria, che ostacolano il volo, provocano e un maggior consumo, e, a lungo andare irritano le api inducendole ad una aggressività straordinaria. Perciò, quando è possibile, è consigliato scegliere posizioni riparate dai venti.

Poiché i favi non sono più occupati dalla covata, è il momento in cui si possono scartare i favi vecchi o malfatti spostandoli verso i lati, o addirittura oltre il diaframma, grattando con la forchetta eventuali zone di favo contenenti miele opercolato. vedremo le migliori famiglie occupare ancora 8-9 favi, le medie 6-7 e le deboli 4-5. I favi non occupati, vanno levati e depositati in magazzino, usando melari e nidi come contenitori. 

 

 

Le api, dotate di un meraviglioso istinto, durante la stagione invernale, si difendono dal freddo in vari modi:

  • stringono la porta d’entrata, chiudono ogni fessura e lasciano solo le aperture necessarie al ricambio dell’aria ;
  • si ritirano dai lati verso il centro del nido e dalla periferia dei favi ancora verso il centro di questi (infatti, se il nido e i favi fossero trasparenti, si vedrebbe il glomere formato da un pallone di api)

 

Per finire, durante l’inverno é importante abbondare con le provviste, a patto di non esagerare per lasciare spazio sufficiente per il rilancio della covata a primavera. Normalmente da 15 a 25 kg è una quantità che permette di passare l’inverno (il dato è variabile a seconda delle zone). Alcuni mieli però possono non esser adatti, il castagno e la melata in quanto ricchi di ceneri possono intasare l’intestino delle api, altri mieli tardivi possono non esser stati deumidificati a sufficienza dalle api e fermentare, infine, alcuni mieli possono cristallizzare rendendo difficile la loro consumazione. Per questo, spesso gli apicoltori supportano le api con dei sciroppi e dei canditi (leggi il nostro articolo su come nutrire le api d’inverno per saperne di piú).

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