I livelli elevati di ozono nell’aria stanno riducendo la distanza che il profumo di un fiore può percorrere. Di conseguenza, con la diminuzione della diffusione, cala drasticamente il numero di api che vengono attratte. Ciò significa che meno api ricevono il segnale e promemoria della presenza di un fiore nelle vicinanze.
Le api utilizzano i cosiddetti composti organici volatili (COV) per identificare le piante; questi sono progettati per condurre gli impollinatori verso il fiore senza riempire completamente l’aria e travolgerli.
I ricercatori hanno condotto esperimenti sul campo per cercare di capire cosa stesse succedendo: in un’enorme galleria del vento è stato simulato il profumo emesso da un fiore e successivamente è stata misurata la distanza percorsa a vari livelli di inquinamento. Quando i livelli di ozono aumentano, la diffusione del pennacchio dell’odore floreale crolla poiché l’ozono interferisce con la chimica del profumo del fiore portando ad un calo del 50% nel numero di visite delle api ai fiori. Si tratta della metà delle api che svolgono il loro essenziale lavoro di impollinazione!
Questo problema non si limita alle api, ma è un problema che riguarda l’uomo. Infatti, gli impollinatori svolgono un ruolo cruciale nella nostra sicurezza alimentare permettendo la sopravvivenza di molte piante: meno api significa meno piante impollinate, il che potrebbe portare a una crisi alimentare.
Le api sono molto più che semplici produttrici di miele; sono ingranaggi vitali nella macchina ecologica e agricola: diminuire l’inquinamento automobilistico può fare una grande differenza per proteggere la salute di queste preziose creature.