E’ possibile fare shopping approfittando degli sconti in modo consapevole e tutelando la natura?
Il Black Friday negli ultimi anni ha riscosso un successo sempre maggiore nel mondo occidentale aggiudicandosi il titolo indiscusso di “Festa dello Shopping” e dando inizio alla corsa ai regali natalizi. Si tratta di una giornata, o sempre più spesso, di un’intera settimana dedicata agli acquisti a prezzi scontati e che, in particolare dopo gli effetti devastanti sul tessuto socioeconomico della pandemia, attira l’attenzione di molti. La settimana del Black Friday rappresenta quindi un’occasione per poter fare acquisti senza sforare il budget familiare e molti sono pronti a stilare una “lista dei desideri” e a riempire il proprio carrello virtuale dei più svariati prodotti. Ma sono realmente vantaggiose e convenienti queste giornate? Ma soprattutto, che impatto hanno non solo sulle nostre tasche, ma per l’ambiente?
Questa corsa matta agli acquisti rivela avere ripercussioni molto gravi sull’ambiente, tanto da aver fatto guadagnare all’occorrenza – a seguito del report “Dirty Delivery” pubblicato dal sito web inglese money.co.uk – il titolo di “giornata nera per l’ambiente”. Il report non ha evitato di fare scalpore per gli scioccanti dati emersi: secondo lo studio il Black Friday da solo causa l’immissione nell’atmosfera di 429mila tonnellate di CO2 che equivale alla CO2 emessa da un aereo che compie 435 volte la tratta da Londra a New York e viceversa!
Il problema maggiore del Black Friday – evidenzia il report – sta nella logistica. Infatti, gli acquisti avvengono per la maggior parte online, presupponendo un massiccio impiego di trasporto su strada. Ogni consegna di pacchi di medie dimensioni di Asos, ad esempio, che utilizza Dpd ed Hermes come principali società di consegna, genera circa 3,68 kg di CO2.
Sono milioni i consumatori che fanno acquisti proprio in questi giorni, ben l’85% della popolazione nei paesi occidentali. A fronte di questa elevata percentuale di persone che approfittano del Black Friday per fare shopping, però, solo 1 su 10 si domanda quanto costi tutta questa enorme macchina del consumismo in termini di impatto ambientale.
La vera domanda a questo punto diventa: é possibile fare shopping approfittando degli sconti in modo consapevole e tutelando la natura? Ebbene sì!
I dati presentati sono allarmanti e richiedono indubbiamente di rivedere le proprie abitudini di consumo, ma in che modo? A volte bastano solo pochi e semplici gesti per ridurre l’impronta climatica lasciata dallo shopping, come per esempio, evitare di optare per la modalità di consegna espressa – che comporta un ulteriore incremento del lavoro dei corrieri e, di conseguenza, una maggiore quantità di emissioni inquinanti nell’ambiente. Fare shopping consapevole non vuol dire dover rinunciare allo shopping online – cosa che, nell’epoca del digitale, sarebbe comunque praticamente impossibile – ma semplicemente avere maggiore consapevolezza nel fare acquisti. Meglio quindi preferire le modalità di delivery standard o, meglio ancora, il sistema click and collect, che prevede il ritiro dei prodotti acquistati direttamente in negozio o in un locker.