Le tecnologie spaziali emergono come preziosi strumenti per la salvaguardia degli impollinatori, compresi api, vespe, bombi e altri insetti cruciali per l’impollinazione. L’utilizzo di droni, progettati anche per replicare le attività impollinatrici delle api, si presenta come un approccio innovativo. Gli impollinatori forniscono essenziali “servizi ecosistemici”, fondamentali per la riproduzione delle colture alimentari.
L’alterazione dei paesaggi causata dall’intervento umano rappresenta una minaccia per la vita di questi insetti. Per programmare efficaci iniziative di tutela, è essenziale identificare con precisione le aree critiche. Il gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter combina dati provenienti da satelliti, rilevamenti in loco e droni, integrandoli con informazioni comportamentali per ottenere una visione completa dell’ambiente degli insetti.
Le immagini satellitari consentono il monitoraggio dei cambiamenti nella presenza di fiori, spesso influenzati dall’attività umana, fornendo ampi archivi per studiare l’evoluzione della copertura vegetale nel tempo. Questa approfondita integrazione di dati satellitari, droni e studi comportamentali rivela situazioni rischiose per gli impollinatori, come l’agricoltura intensiva, l’uso di pesticidi e la perdita di biodiversità dovuta all’urbanizzazione.
L’applicazione combinata di informazioni provenienti da varie fonti consente di sviluppare programmi di tutela mirati per diversi tipi di territorio. Le moderne tecnologie, inclusi i droni, si rivelano quindi fondamentali per il monitoraggio, il controllo e la salvaguardia dell’ambiente, con la protezione delle api come un esemplare esempio di questa efficace sinergia tra scienza e tecnologia.