La scoperta del cervello matematico delle api, pubblicata su di Science Advances, dimostra che non sempre nel regno animale serve un grande cervello per avere il potere di ragionare con i numeri. Le api infatti riescono a svolgere operazioni complesse come addizioni e sottrazioni. Basta che siano un po’ addestrate. Un team di ricercatori che arrivano da Francia e Australia ha dimostrato infatti questi insetti possono essere addestrati al fine di svolgere piccoli compiti di matematica, ossia sottrazione e addizione attraverso l’associazione dei colori.
Gli scienziati da tempo si interrogano su quanto sia diffusa tra gli animali la capacità di fare delle operazioni matematiche e di contare. Sembrerebbe in realtà un’abilità non così rara: ce l’hanno gli oranghi, gli scimpanzé, i piccioni, ragni e anche bambini piccolissimi. E le api? Possono discriminare persino lo zero, distinguere cosa è più grande e più piccolo, svolgere compiti complessi.
Gli scienziati, per capire se le api hanno veramente un cervello matematico, hanno svolto una serie di esperimenti. Prima è stato insegnato loro cosa fosse un’addizione e una sottrazione, attraverso meccanismi di premiazione in caso di risposta corretta con soluzioni zuccherine e di punizione con soluzioni amare in caso contrario. Poi sono state testate le loro abilità, ossia le api erano chiamate a svolgere in un compito simile a quelli dell’addestramento, ma mai svolto prima per capire quanto effettivamente avessero appreso.
Durante le due fasi, allenamento e test, i ricercatori hanno utilizzato uno strumento a forma di Y. In particolare, hanno allenato le api ad associare il blu a operazioni di addizione e il giallo a quelle di sottrazione: in base al numero di forme (gialle o blu) mostrate all’ingresso della Y le api potevano muoversi verso uno dei due bracci, cui erano associati risultati diversi, uno giusto e uno sbagliato. Dopo questa fase di training, ripetuta un centinaio di volte, gli insetti sono stati testati mostrando loro 3 forme, di aspetto diverso rispetto a quelle del training. Nei 4 test effettuati i ricercatori hanno osservato che in una percentuale variabile dal 60 al 75% le api effettuavano la risposta corretta. Questo significa che avevano imparato le basi aritmetiche e le sfruttavano in un contesto simile ma diverso.
Ma in cosa può essere utile la matematica per le api?
Pur trattandosi di pochi test, in solamente 14 api, lo studio suggerisce che un cervello matematico possa svilupparsi anche in strutture cerebrali in miniatura. Le abilità di memoria a breve e lungo termine che sono alla base delle operazioni aritmetiche, in natura sono utili alle api a capire come indirizzare il loro comportamento nella ricerca di cibo e a ricordare su quale fiore è meglio posarsi.