Negli ultimi anni, le terapie antibiotiche stanno diventando sempre meno efficaci a causa di una crescente resistenza batterica. Questo ha portato alla necessità di trovare delle soluzioni alternative o complementari per trattare le infezioni batteriche. Uno dei rimedi naturali che ha ricevuto maggiore attenzione dai ricercatori per le sue proprietà antibatteriche è stato il miele.
Un recente studio, pubblicato nel maggio 2024 su Scientific Reports, ha esaminato come il tempo di conservazione del miele possa influire sulla sua morfologia e sulle sue proprietà antibatteriche, analizzando quattro varietà di miele provenienti dall’Ungheria.
Lo studio è stato condotto dalla dottoressa Marianna Kocsis e dal suo team di ricercatori presso l’Università di Pécs in Ungheria. In particolare, hanno analizzato quattro tipi di miele: acacia, solidago, tiglio e girasole, raccolti negli anni 2020, 2021 e 2022, per studiare come l’età del miele possa influenzare la sua efficacia conto i patogeni respiratori.
Il primo step è stato quello di analizzare le proprietà fisiche e chimiche delle diverse varietà di miele. Successivamente i ricercatori hanno condotto dei test di laboratorio per determinare la quantità minima di miele necessaria per inibire la crescita dei vari batteri respiratori, inclusi Haemophilus influenzae, H. parainfluenzae, Pseudomonas aeruginosa e Streptococcus pneumoniae. Infine, è stato utilizzato uno speciale microscopio per osservare come il miele influenzi la struttura delle membrane batteriche.
Dallo studio è emerso chiaramente che per massimizzare le proprietà antibatteriche, il miele dovrebbe essere più fresco possibile. I mieli più vecchi, infatti, hanno mostrato un’attività antibatterica notevolmente minore rispetto ai mieli più freschi. Lo studio, inoltre, ha messo in risalto l’importanza della varietà di miele. Alcuni tipi, come il miele di tiglio e di girasole, hanno mostrato effetti antibatterici significativamente più forti rispetto alle altre varietà.
In conclusione, lo studio getta una luce ancora più intensa sulle note proprietà antibatteriche del miele, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di terapie naturali e complementari. La ricerca sottolinea l’importanza di un approccio scientifico alla valutazione delle diverse varietà di miele e dei loro effetti sui patogeni respiratori. Questi risultati incoraggiano ulteriori approfondimenti per comprendere appieno i meccanismi d’azione del miele e per sfruttare al meglio le sue potenzialità terapeutiche.
In un futuro sempre più orientato alla ricerca di soluzioni naturali e sostenibili, il miele potrebbe rivelarsi un alleato prezioso nella lotta contro le infezioni batteriche resistenti agli antibiotici.