Il declino degli insetti impollinatori

Chi sono e cosa sono gli impollinatori?

Esseri viventi come le piante per potersi riprodurre necessitano dell’aiuto di organismi vettori. Questo compito può essere svolto anche dal vento o dalle piogge, ma è infintamente più comune che se ne occupino gli Impollinatori: esseri viventi che viaggiano di fiore in fiore per nutrirsi e che inconsapevolmente traportano e diffondono polline. Sicuramente un impollinatore che tutti conosco è l’Ape Mellifera, l’ape da miele; ma non solo lei assume questo ruolo, tra gli impollinatori possiamo trovare molte altre specie di insetti anche appartenenti all’ordine dei Lepidotteri, de Ditteri, dei Coleotteri e degli Imenotteri. Inoltre, oltre gli insetti troviamo anche invertebrati come acari o ragni e perfino mammiferi come i pipistrelli.

Perché gli impollinatori sono fondamentali?

La biodiversità dei nostri ecosistemi, la produzione di beni agricoli per il nostro sostentamento e quello di tutte le specie animali dipendono dagli impollinatori e dal lavoro che svolgono. Per cui è necessaria la presenza di popolazioni impollinatrici sane e in grado di garantire una efficace impollinazione. Tra tutti gli insetti pronubi, le sole api garantiscono l’impollinazione del 70% di tutte le specie vegetali viventi.

Cosa sta succedendo agli impollinatori?

In Nord Europa e in Nord America negli ultimi anni, l’abbondanza, la salute e diversità degli impollinatori sono diminuiti, sia a livello locale che regionale. Solamente in Europa la metà delle specie di insetti pronubi è in declino e un terzo è in rischio di estinzione. Il 9% delle specie di api e farfalle è minacciato di estinzione. È dal 2003 che in Italia sono stati riportati i primi significativi aumenti della moria delle api da parte degli apicoltori, special modo nel periodo primaverile. Le cause che possono aver portato a questo declino sono molteplici: gli effetti dell’agricoltura intensiva; l’esposizione a pesticidi usati in agricoltura, in spazi verdi ornamentali o all’interno degli stessi alveari; il cambiamento climatico e l’introduzione di specie non autoctone che si impongono su quelle già presenti. L’insieme di tutti questi fattori ha ricondotto ad una moria pericolosa tra le specie impollinatrici che potrebbe poi portare a problemi gravi per noi e il nostro pianeta.

Quali rimedi possono essere attuati per ripristinare queste popolazioni?

Da un punto di vista agricolo è fondamentale attuare una “riprogettazione” delle tecniche agricole: ridurre le coltivazioni intensive; aumentare la biodiversità nel singolo campo con presenza di siepi, filari inerbiti o prati ai margini delle colture; oltre che ridurre la corsa alla lotta chimica e implementare tecniche di lotta integrata. Nelle zone urbane è stato invece notata l’importanza della creazione di zone verdi, per il mantenimento della biodiversità, del benessere umano e della fauna selvatica.

 

Fonti:

https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/ispra-e-la-biodiversita/articoli/il-declino-delle-api-e-degli-impollinatori

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