Cosa si intende quando si parla di smielatura?

Per prima cosa definiamo che cosa sia il miele: le api immagazzinano nettare e polline all’interno delle celle che garantiranno loro il nutrimento nei mesi invernali, quando è più complicato trovare il nutrimento direttamente nei fiori. Il miele quindi non è altro che un mix di queste sostanze lavorato dalle api in modo tale che si conservi per lungo tempo.

La smielatura, quindi, è l’azione che svolge l’apicoltore nel momento in cui estrae questa sostanza dai favi delle api.

Per effettuare questa operazione nel migliore dei modi, vanno rispettate le varie fasi della smielatura, a partire dall’estrazione del miele dai favi:

  • utilizzo del soffiatore: il soffiatore emana un soffio leggero che fa allontanare le api dall’arnia per un po’ di tempo ;
  • disopercolatura: questa operazione viene svolta dall’apicoltore e consiste nel togliere lo strato di cera creato dalle api per proteggere il miele all’interno delle celle, in questo modo il miele potrà essere estratto ;
  • centrifugazione: in questa fase viene introdotto l’utilizzo dello smielatore che è un macchinario in acciaio che ,con un movimento rotatorio, estrae il miele dai favi svuotandoli. I favi infatti vengono inseriti in questo macchinario e vengono svuotati grazie alla forza centrifuga che li rende disponibili per la stagione successiva ;
  • filtrazione: in questa fase il miele che è stato estratto fuoriesce da un rubinetto all’esterno dello smielatore e viene riposto in un secchio, dove viene poi filtrato e ripulito da eventuali residui o impurità rimaste ;
  • decantazione: si tratta dell’operazione finale, il miele viene lasciato a riposare per due settimane in contenitori in cui si forma uno strato superficiale creato da impurità ancora presenti e schiuma. Nella fase della schiumatura questa “patina” viene poi rimossa e il miele è pronto!

Ma quanto miele può essere prelevato in una sola volta?

Ovviamente non tutto, perché questo non permetterebbe alle api di nutrirsi durante i mesi invernali. Per questo motivo l’apicoltore preleva 1/3 della totalità di miele presente nei favi e capisce che il miele è pronto per essere estratto dal momento che le celle sono opercolate.

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