Le api passano gran parte del loro tempo a volare di fiore in fiore raccogliendo nettare che poi trasformeranno in miele. Come è noto, questi insetti sono piccoli e, nonostante siano dotati di forme di difesa, sono soggetti a predazione. Dunque, come sono capaci di decidere su quale fiore poggiarsi e quale evitare, essendo queste scelte che possono esporle a minacce esterne?
A questo scopo è stato installato un campo di fiori artificiale su cui son state fatte volare delle api. Il dorso di ogni ape era stato segnato con un colore differente al fine di identificare il percorso fatto dagli insetti. Inoltre, ogni fiore aveva sui petali diverse quantità di sciroppo di zucchero, diverso colore e diversi elementi che segnalavano la presenza o l’assenza del premio in acqua e zucchero. Lo studio di questi percorsi ha messo in evidenza come le api fossero capaci, nel breve tempo, di identificare i fiori che fossero i più ricchi di nutrimento.
Ma quello che ha stupito maggiormente gli studiosi è stato apprendere che le decisioni giuste prese dagli insetti erano quelle per cui era impiegato il minor tempo. Viceversa, quelle prese in più tempo risultavano essere incorrette. Questa relazione è solitamente contraria nel resto degli animali. Gli unici a fare eccezione sono gli umani, i primati e le api. Con il fine di indagare tale comportamento è stato costruito un modello artificiale capace di ricevere gli input e prendere decisioni per comprendere quali possano essere gli elementi necessari ad invertire il normale processo.
Questo ha portato alla conclusione che le api si spostano sui fiori che forniscono loro il maggior numero di prove di essere obiettivi ricchi di nutrimento e che danno loro la sicurezza di raggiungere lo scopo nonostante questo metodo possa portarle a evitare obiettivi che comunque porterebbero loro fonti, anche minori, di polline.