Urbanizzazione e sostenibilità: come le città europee stanno affrontando la sfida ambientale

Il fenomeno dell’emigrazione dalle zone rurali alle zone urbane va avanti da decenni e non sembra  avere intenzione di arrestarsi. Secondo il World Urbanization Prospects 2018, infatti, ad oggi oltre  il 55% della popolazione mondiale vive nelle città e, secondo le stime, questa percentuale raggiungerà  quasi il 70% entro il 2050.

Questo incremento demografico comporterà, chiaramente, una crescita esponenziale di servizi  essenziali come l’edilizia e i trasporti, che hanno importanti conseguenze sull’ambiente, contribuendo  alla perdita di biodiversità. Per comprendere l’effetto che questo fenomeno può avere sull’ambiente  basta pensare che, già allo stato attuale, i centri urbani sono responsabili di oltre due terzi delle  emissioni di gas serra.

Da quanto esposto si evince come la sostenibilità del pianeta dipenda dalla sostenibilità delle grandi  città. Infatti, se da un lato rappresentano il cuore del problema, dall’altro possono essere parte  integrante della soluzione, concentrando gli sforzi e le risorse per controbilanciare gli effetti negativi  causati dall’azione dell’uomo.

Ottimi esempi di come i grandi centri urbani possano guidare la sfida verso una maggiore sostenibilità  delle città arrivano da tutto il mondo, ma l’Europa costituisce certamente una forza trainante in questo  senso, occupando con le proprie città l’intera top 5 delle città più sostenibili al mondo.

1) Oslo, Norvegia 

Immersa tra le verdi colline e il fiordo di Oslo, la capitale norvegese guida la classifica delle città più  sostenibili al mondo. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, il 74% delle aree urbane è composto  da aree verdi.

Oslo, infatti, ha fatto della sostenibilità una delle sue priorità, fissando un obiettivo  ambizioso: ridurre le emissioni di gas serra del 95% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Per  raggiungere questo scopo sono state sviluppate diverse strategie, tra cui la riqualificazione urbana e  la promozione di pratiche di edilizia verde. Ad esempio, il quartiere di Vulkan, una volta zona  industriale, è un esempio di pianificazione urbana con rispetto per l’ambiente con edifici con il  massimo livello di certificazione ambientale e un’area completamente pedonalizzata. In tutta la città  è inoltre comune osservare edifici con tetti verdi o giardini pensili che contribuiscono al  mantenimento della biodiversità, all’isolamento termico e alla raccolta delle acque piovane.

Inoltre, Oslo ha creato una cintura verde che circonda la città, contribuendo a preservare l’equilibrio ecologico e promuovendo la biodiversità.

Oslo, Norvegia

2) Parigi, Francia 

Grazie agli sforzi degli ultimi anni Parigi occupa il secondo posto di questa classifica, con l’obiettivo  di ottenere il primato come città più verde d’Europa entro il 2030. In quest’ottica, infatti, la capitale  francese mira a creare quattro nuove “foreste urbane” accanto ai principali edifici storici della città.  Inoltre, Parigi si impegna entro il 2026 a coprire oltre il 50% della città con vegetazione e prevede la  piantumazione di 170mila nuovi alberi.

Anche in questo caso, così come nel caso di Oslo, uno degli elementi centrali per la transizione verso  una maggiore sostenibilità è la riqualificazione urbana. A partire dal 2016 è stato infatti avviato il  progetto “Îlot fertile”, che ha permesso la creazione di un quartiere a zero emissioni di carbonio.  L’isola fertile si compone di un grande giardino circondato da quattro edifici con tetti e terrazze

piantumate per fornire un habitat alla flora e alla fauna parigina. Sono inoltre presenti oltre 3800 m2 di spazi verdi con frutteti e orti a disposizione dei residenti.

3) Stoccolma, Svezia 

La città di Stoccolma è stata la prima a vincere lo “European Green Capital Award” istituito dalla  Commissione Europea e rivolto alle città più attente all’ambiente. Oggi la capitale svedese occupa il  terzo posto della classifica delle città più sostenibili al mondo. Grazie alla sua conformazione la città  è ricca di aree verdi e blu, è infatti costruita su 14 isole ed è interamente circondata da oasi naturali.  Una delle principali attrazioni di Stoccolma, infatti, è Djurgården. Qui è stato costruito l’Ekoparken,  il primo parco nazionale cittadino al mondo, con un’area di 27 km2, 20 di terreno e 7 di acqua, con  un grande valore ecologico.

Stoccolma, Svezia

4) Copenaghen, Danimarca 

Ai piedi del podio si trova Copenaghen. La capitale danese ha messo in atto una transizione verso  una maggiore sostenibilità dopo che, nel 2011, è stata colpita da un violento nubifragio. Quest’evento  ha infatti spinto la politica locale a redigere il “Copenaghen Climate Adaption Plan”, seguito dal  “Cloudburst Management Plan”. Questi hanno fornito le linee guida per riprogettare la città in modo  sostenibile. Questi interventi hanno infatti previsto la creazione di aree verdi, micro-parchi di  quartiere e tetti e parti verdi. Nel 2013, ad esempio, è stata progettata la piazza Tåsinge-Plands, prima  area urbana resiliente al mondo. Si è trattato di un intervento di adattamento climatico che ha anche  permesso di migliorare la biodiversità in città. Il progetto, infatti, ha permesso di gestire l’acqua  piovana in superfice, diventando così una risorsa per dar vita a nuove piante e alberi anziché finire  nei condotti fogniari.

5) Berlino, Germania 

Chiude la classifica la capitale tedesca. Berlino è anche la seconda città in Europa per numero di  parchi pubblici, con un numero che si aggira intorno ai 2500. Queste costituiscono circa il 40% delle  aree verdi e blu della città e vanno a creare una sorta di cintura verde che, come a Oslo, delimita il  territorio urbano e favorisce la ricchezza della biodiversità. Sono inoltre sempre più diffusi anche a  Berlino edifici con tetto verde che, come detto in precedenza, portano diversi vantaggi in termini di  mantenimento della biodiversità, isolamento termico e raccolta delle acque piovane.

Un altro progetto di grande importanza per la biodiversità è l’iniziativa di creare 50 “fazzoletti” di  terra sparsi per tutta la città piantati per proteggere le oltre 300 specie di api selvatiche che abitano a  Berlino.

Berlino, Germania

Le iniziative di Beeing 

Noi come Beeing abbiamo da sempre l’obiettivo di favorire il mantenimento e lo sviluppo della  biodiversità all’interno delle città promuovendo pratiche di apicoltura urbana con B-BOX, una  tipologia di arnia innovativa nata con l’idea di rendere l’apicoltura accessibile e sicura anche in  contesti urbani. Un’altra iniziativa consiste nella costruzione di apiari urbani. Grazie alla  collaborazione con le aziende del territorio ci occupiamo di installare presso le loro sedi arnie in grado  di ospitare decine di migliaia di api, che verranno poi gestite da apicoltori locali.

Questi nostri progetti mirati a promuovere l’apicoltura nelle aree urbane hanno anche l’importante  scopo di tutelare le api dai pesticidi chimici che vengono regolarmente utilizzanti nelle aree agricole  e stanno favorendo il declino di numerose specie di api e insetti impollinatori.

Rimani aggiornato sulle promozioni e novità

Non facciamo spam, tranquillo :-)