La tanto attesa Corporate Sustainability Due Diligence Directive (cd. Direttiva CSDDD o CS3D) è finalmente entrata in vigore il 5 luglio 2024! Un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile per le imprese e per il pianeta. Scopriamo insieme cosa cambia e quali sono gli obblighi per le grandi aziende in materia di diritti umani e tutela dell’ambiente.
Cosa fa la Direttiva Due Diligence?
La Direttiva introduce nuovi obblighi e responsabilità per le grandi imprese, che dovranno:
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Rintracciare e valutare gli impatti negativi (reali o potenziali) delle proprie attività, filiali e partner commerciali sui diritti umani e sull’ambiente ;
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Adottare e attuare un piano per prevenire o mitigare tali impatti negativi ;
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Monitorare l’attuazione del piano e rendicontare pubblicamente sui progressi compiuti.
A chi si applica la Direttiva?
La Direttiva si applica a tutte le grandi imprese UE che hanno in media oltre 1000 dipendenti e hanno realizzato un fatturato annuo superiore a 450 milioni di euro. Ma anche alle imprese extra-UE che, a prescindere dal numero di lavoratori impiegati, hanno realizzato un fatturato nell’Unione Europea nel penultimo esercizio.
La Direttiva si applica anche alle:
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società (UE o extra UE) che controllano un gruppo che supera i 300 milioni di fatturato annuo in UE. In questo caso, la capogruppo ha l’obbligo di applicare la Due Diligence anche se il suo fatturato da solo non raggiunge la soglia ;
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società (UE o extra UE) che hanno firmato accordi di franchising o licenza nell’UE con società terze indipendenti.
Quali sono gli obiettivi della Direttiva?
La Direttiva ha l’obiettivo di promuovere il rispetto dei diritti umani e la tutela dell’ambiente da parte delle imprese, garantire che le imprese operino in modo sostenibile e responsabile e contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
La Direttiva Due Diligence rappresenta un’opportunità per le imprese di:
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Migliorare la propria reputazione e l’immagine di marca ;
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Ridurre i rischi legali e finanziari ;
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Rafforzare la fiducia dei consumatori e degli investitori ;
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Accedere a nuovi mercati e opportunità di business ;
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Diventare leader nella transizione verso un’economia più sostenibile.
L’Italia ha tempo fino al 26 luglio 2026 per recepire la Direttiva Due Diligence nel proprio ordinamento nazionale. Questo significa che le nuove norme entreranno in vigore con scadenze differenti a seconda delle dimensioni delle aziende:
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26 luglio 2027: per le grandi imprese europee con più di 5.000 dipendenti e un fatturato netto mondiale superiore a 1,5 miliardi di euro, e per le società extra-UE con le stesse caratteristiche ;
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26 luglio 2028: per le società europee con più di 3.000 dipendenti e un fatturato netto mondiale superiore a 900 milioni di euro, e per le società extra-UE con le stesse caratteristiche ;
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26 luglio 2029: per tutte le altre aziende non comprese nelle categorie precedenti.
Le aziende possono iniziare a prepararsi alla Direttiva Due Diligence:
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Informandosi sui contenuti della Direttiva e sugli obblighi specifici che ne derivano ;
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Valutando i propri impatti sui diritti umani e sull’ambiente ;
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Identificando i fornitori e i partner commerciali a rischio di impatti negativi ;
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Cominciando a sviluppare un piano di azione per la Due Diligence.
L’entrata in vigore della Direttiva Due Diligence è un passo importante verso un futuro più sostenibile per le imprese e per il pianeta. Le aziende che coglieranno questa opportunità potranno rafforzare il proprio successo a lungo termine e contribuire a un mondo migliore per tutti.
E tu, sei pronto ad affrontare la sfida della sostenibilità? Contatta il team di Beeing per capire insieme come affrontare questa nuova opportunità!