Il cambiamento climatico potrebbe contribuire ad una diminuzione della produzione di miele, a causa dei suoi effetti sulle risorse floreali.
Il polline e il nettare dei fiori sono la principale fonte di nutrimento per le api e la loro carenza è considerata uno dei principali fattori di stress per questi impollinatori. Secondo un nuovo studio della Penn State, le risorse floreali degli impollinatori e la produttività delle colonie sono influenzate da alcuni fattori riconducibili al surriscaldamento globale. Tra questi, il cambiamento della composizione del suolo, le variazioni di temperatura e le condizioni meteorologiche estreme.
A partire dalla metà degli anni ‘90 è stato registrato un apprezzabile calo delle rese di miele negli Stati Uniti continentali, mentre in precedenza la produttività delle colonie di api mellifere e degli altri impollinatori era un fenomeno in costante crescita.
La produttività delle colonie degli impollinatori è generalmente legata a tre condizioni basilari: l’idoneità del paesaggio, la disponibilità dell’habitat e la qualità dell’ambiente. Essendo le api molto abili nella ricerca di cibo, una scarsa produzione di miele è probabilmente sintomo di una scarsa presenza di risorse floreali nell’ambiente.
Si è scoperto che questi cambiamenti nell’habitat delle api sono strettamente legati al clima e alle condizioni meteorologiche (precipitazioni sia eccessive che eccessivamente scarse), alla produttività del suolo, all’applicazione su larga scala di erbicidi e pesticidi e all’uso del territorio, insieme all’agricoltura intensiva e alla riduzione dei programmi di conservazione del territorio che sostengono gli impollinatori. Gli studi hanno dimostrato che questi fattori ambientali modificano effettivamente la capacità dell’ecosistema di fornire risorse floreali disponibili, rendendo difficile per le api trovare polline e nettare.
Con il cambiamento climatico si prevedono precipitazioni più intense e frequenti, oltre che un aumento della temperatura e perdita di biodiversità. Dato che esiste una correlazione tra gli effetti del cambiamento climatico, le comunità floreali e la produttività delle colonie di api, dovrebbero essere prese in considerazione azioni di conservazione dell’ecosistema, che mitighino il cambiamento climatico e salvaguardino gli impollinatori.
I risultati dello studio, insieme a ricerche precedenti, suggeriscono che investire nel ripristino dell’habitat degli impollinatori è un approccio promettente: le pratiche che lavorano sulla conservazione del suolo, mantenendo e ripristinando la sua produttività, potrebbero essere fondamentali per la conservazione delle api e degli altri impollinatori.