I bombi, come le api, fanno parte della famiglia delle Apidae e si occupano di raccogliere nettare e polline per potersi nutrire, ma le due specie presentano delle differenze: i bombi sono di maggiori dimensioni rispetto alle api comuni, hanno la caratteristica colorazione di bande gialle e nere; presentano una peluria che gli dona un aspetto soffice e, nonostante a presenza del pungiglione (il cui veleno può dare reazioni nei soggetti allergici), hanno un carattere socievole e poco aggressivo.
L’habitat dei bombi comprende zone temperate o calde, anche se esistono alcune specie che si sono adattate a climi tropicali ed artici. Normalmente i bombi vivono in compagnia in piccole colonie situate all’interno di fessure di alberi o nelle cavità del terreno; i nidi sono governati da una regina che è la sola in grado di sopravvivere all’inverno: con l’arrivo del clima mite la regina si occuperà di costruire una piccola cella di cera nella quale depositerà alcune uova e le nutrirà. Le prime uova sono destinate ad essere femmine sterili che si occuperanno della raccolta del polline per la colonia e di aiutare la regina nella costruzione di nuove celle, come avviene per le api.
In seguito, a metà estate nascono le femmine in grado di riprodursi, che raggiunta l’età adulta deporranno delle uova non fecondate che daranno origine ai maschi. I maschi feconderanno le nuove femmine nate alla fine dell’estate, ovvero le future regine che trascorreranno l’inverno in un posto sicuro e temperato per dar vita a nuove colonie l’anno seguente.
La vita della regina si sviluppa in un anno (nonostante alcune specie siano più longeve), al termine dell’estate e della sua vita, essa perde il ferormone che le assegna superiorità, in tal modo la regina dà vita ad individui in grado di riprodursi che creeranno uva fecondabili dai maschi formando così nuove monarche, mentre la vecchia regnante viene eliminata dalle operaie.
La dieta dei bombi si basa sull’estrazione e consumo di nettare e polline prelevato dai fiori grazie all’uso della loro lingua (e dell’immagazzinamento delle sostanze nel loro gozzo). I bombi riescono a raccogliere grandi quantità di polline: esso viene prelevato sottoforma di polvere aderendo sul pelo delle zampe mentre essi si nutrono, e viene anche posto all’interno di tasche laterali presenti sulle zampine. Una volta arrivati al nido, il polline ed il nettare raccolti vengono posti all’interno di celle dove vengono destinati all’alimentazione o come riserva.
Il miele di bombo non è consumato dall’uomo, poiché, non essendo disidratato come quello delle api, è di aspetto molto liquido. Discorso diverso per il nettare, dato che sin dai tempi antichi, nel Nord Europa lo si raccoglie dal nido dei bombi e viene consumato come dolce.
Negli ultimi anni la popolazione dei bombi sta diminuendo a causa dell’alta sensibilità di questi insetti per gli insetticidi e fitofarmaci. Nonostante ciò, ci sono buone notizie, ovvero i bombi stanno prendendo sempre più piede nell’agricoltura come impollinatori; in tal modo essi sono utili a rendere possibile la coltivazione di piante che sono molto difficili da impollinare, come ad esempio il pomodoro.
Curiosità: il ronzio del bombo è creato dalla vibrazione dei muscoli deputati al volo che fanno vibrare l’intero addome dell’insetto e che hanno anche la funzione di riscaldarlo in caso di freddo.