Tutto sulle allergie ai bombi

Il bombo appartiene alla famiglia delle Apidae, la stessa famiglia delle api. Una specie di bombo, Bombus Terrestris, è stato addomesticato e utilizzato da circa 20 anni in Europa come impollinatore nelle serre. La manifestazione di una reazione allergica in seguito a una puntura di un bombo è più rara rispetto a quella delle api. Secondo la letteratura odierna, gli unici casi riportati di reazioni allergiche coinvolgono individui che lavorano a stretto contatto con i bombi.

Le punture del bombo possono creare problemi?
Come per le api, possono insorgere reazioni anafilattiche sistematiche in seguito alla puntura di un bombo. I due veleni sono molto simili, anche se non uguali, per questo motivo alcuni soggetti allergici al veleno delle api possono sviluppare una reattività incrociata, diventando quindi sensibili anche al veleno dei bombi.

Quali sono i trattamenti che si possono intraprendere in caso di allergia?
Per i trattamenti diretti, post puntura, esistono in commercio degli auto iniettori di epinefrina (adrenalina), una sostanza utilizzata per il trattamento degli shock anafilattici. Questa soluzione può essere utilizzata in situazioni di emergenza, ma esistono trattamenti per prevenire eventuali shock. Questi trattamenti vengono chiamatiimmunoterapie al veleno (VIT) e possono essere progettati partendo al veleno di bombi, api o vespe. Intraprendere un trattamento VIT è consigliato per soggetti che hanno avuto gravi reazioni sistemiche (inclusi sintomi respiratori e cardiovascolari) e che hanno una documentata sensibilizzazione al relativo insetto.

Quale tipo di VIT è consigliato intraprendere?
Secondo uno studio (Allergy to bumblebees: de Groot, Hans) pubblicato in “Current Opinion in Allergy and Clinical Immunology: “August 2006 – Volume 6 – Issue 4 – p 294-297”, i soggetti allergici al veleno dei bombi vengono divisi in due categorie:

  • La prima categoria è composta da soggetti con un’alta reattività incrociata che non si trovano a stretto contatto con i bombi durante le loro attività. Per questi soggetti è adeguato un trattamento VIT derivante dal veleno delle api.
  • La seconda categoria è composta da soggetti che sono maggiormente esposti ai bombi, come ad esempio lavoratori in serre che utilizzano bombi per impollinare o scienziati che studiano queste creature. Per questi soggetti è consigliato un trattamento VIT specifico, basato sul veleno dei bombi. Nello studio sopra citato (Allergy to bumblebees: de Groot, Hans), viene testato un trattamento VIT derivato dal veleno dei bombi (fornito dall’azienda ALK Abello). È stata dimostrata la sua efficacia al pari dei trattamenti VIT derivanti dal veleno delle api e delle vespe, con un grado di protezione stimata del 96%. Tutti i pazienti hanno raggiunto la dose di mantenimento in 6 settimane senza effetti collaterali gravi.

In generale non bisogna preoccuparsi troppo per le punture dei bombi, sono insetti molto docili e raramente pungono. I lavoratori nelle serre che utilizzano bombi per impollinare vengono punti perché si trovano incastrati in mezzo ai vestiti e alle piante.

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