Il robot che rintraccia le api malate

Le popolazioni di api, su cui contiamo per impollinare i nostri raccolti, si stanno decimando, ma la scienza sta venendo in nostro soccorso!


Ricercatori hanno tracciato i movimenti dei calabroni incollando codici QR alle loro spalle. Inoltre hanno creato un sistema che traccia le singole api esposte all’imidacloprid, una neurotossina appartenente al gruppo dei pesticidi neonicotinoidi. I neonicotinoidi sono la classe di insetticidi più comune a livello globale.
Dai test iniziali si nota che anche se un neonicotinoide come l’imidacloprid, un insetticida comune, non uccide completamente un’ape, può causare altri cambiamenti ad essa. Infatti si possono notare importanti cambiamenti comportamentali nel tempo che compromettono le funzioni delle colonie e la crescita nel lungo periodo. Ricerche precedenti dimostrano, ad esempio, che i neonicotinoidi possono compromettere la capacità delle api di navigare e trovare i fiori, pregiudica perciò la nutrizione delle colonie

Ciò che sta succedendo all’interno di una colonia esposta ai neonicotinoidi, però, è stato più difficile da analizzare. Una squadra di ricercatori ha allestito una dozzina di colonie di bombi, ognuna situata in una scatola di acrilico trasparente. Alcune colonie erano esposte all’imidacloprid e altre colonie invece non erano esposte; venivano monitorati tramite un sistema di telecamere robotizzate per circa 5 minuti, 12 volte al giorno. Poiché ogni ape ha un codice QR sul retro, un sistema di computer vision può tenere traccia dei suoi movimenti giorno e notte. I ricercatori hanno riscontrato differenze impressionanti tra le due tipologie di colonie, in particolare le api risultano meno attive, riposano di più.

Inoltre rimangono più lontane dalle larve che invece richiedono cura. In particolare, le larve devono essere riscaldate dalle api sane attraverso la vibrazione dei muscoli. Le api esposte all’imidacloprid non riescono a riscaldare adeguatamente le larve, il che potrebbe avere implicazioni per lo sviluppo dei giovani.

La presenza dei neonicotinoidi influenzano i comportamenti di migliaia di colonie di api da miele. Le prestazioni sulla ricerca del nettare però non vengono intaccate, non quanto una piccola colonia di bombi o di un’ape solitaria, poiché la mancata presenza di un individuo che svolga tale funzione può essere compensata da altri individui che escono alla ricerca di nettare.  

Buone notizie quindi per le api da miele!
Le api sono nei guai, sì. Ma con tecniche innovative come questa, gli scienziati stanno ottenendo una migliore comprensione di ciò che li sta mettendo a rischio.

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