Il Consiglio Europeo ritiene accettabile la perdita del 10% delle Api Mellifere

Lo scorso 28 giugno 2021 i leader dei paesi europei si sono riuniti a Lussemburgo con l’obiettivo di trovare una strategia atta a preservare le api mellifere dai prodotti fitosanitari. A seguito della riunione, il Consiglio Europeo ha ritenuto accettabile una perdita degli insetti impollinatori pari al 10%. Tale soglia, precedentemente fissata al 7% dagli stessi stati membri su consultazione dell’European Food Safety Agency (EFSA), ha destato molteplici preoccupazioni da parte degli ambientalisti. Martin Dermine, responsabile della politica sanitaria e ambientale di Pan Europe, esprime i vari dubbi su tale decisione, affermando che, in questo modo, la probabilità di utilizzo dei fitofarmaci aumenterebbe a discapito della salvaguardia della biodiversità. A tal proposito, è importanto ricordarsi il rapporto dell’EFSA pubblicato nel 2018 riguardante gli effetti nocivi dei neonicotinoidi (con una particolare enfasi su tre di essi: clothiandin, imidacloprid e thiemathoxam) sulla salute delle api. Basandosi sulle analisi svolte dall’ente, la Commissione europea ha ritenuto opportuno restringerne l’uso, lasciando agli Stati membri la possibilità di chiedere un’autorizzazione di emergenza per coltivazioni specifiche come la barbabietola da zucchero.

In particolare, l’impollinazione ha un ruolo così importante per la tutela della vita sulla terra da poter affermare che il frutto del lavoro delle api non è solo il miele, ma l’intera esistenza di piante (siano esse da agricoltura, spontanee o selvatiche), frutti ed esseri viventi. Infatti, in seguito all’impollinazione, il fiore è in grado di diventare frutto e raccogliere al suo interno un seme che, dopo aver nutrito un altro animale e una volta caduto a terra, darà origine a un’altra pianta. L’operato delle api garantisce quindi alla vegetazione di svilupparsi e differenziarsi e allo stesso tempo questa differenziazione permette alle api di sopravvivere.

Un’altra caratteristica che accomuna le foreste e le api, purtroppo, è che ora più che mai la deforestazione e la scomparsa delle api rappresentano alcuni dei problemi più gravi del nostro pianeta, le cui drammatiche conseguenze sono ben note. Sembra quindi che la loro esistenza vada di pari passo. E allora perché non salvare le api per proteggere le foreste e salvare le foreste per proteggere le api?

Ad oggi gli ecosistemi mondiali stanno subendo gli effetti di fattori esogeni quali l’innalzamento delle temperature, gli eventi metereologici estremi, e soprattutto le esternalità negative prodotte dalle attività antropiche. Questa serie di fattori incide considerevolmente sulla salute e l’indebolimento degli insetti impollinatori, senza i quali oltre un terzo della produzione mondiale di cibo andrebbe persa. Inoltre, il settore del miele in Europa risulta essere già indebolito dai vari cambiamento climatici, con consequenti importazioni massicce di miele extraeuropeo. Considerando che l’Europa ospita circa 615,000 apicoltori, un’ulteriore riduzione di api mellifere potrebbe avere ripercussioni non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico.

Fonti:
honey-apiculture-programmes- overview-2020-2022.pdf
pesticides-efsa-examine-emergency-use- neonicotinoids
farming-ministers- reaffirm-need-for-a-new-approach-to-protecting-honey-bees

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