Cosa le auto elettriche possono imparare dalle api?

Abbiamo già parlato in articoli precedenti della danza affascinante delle api, illustrando la funzione che essa ha all’interno della loro comunità, come l’informazione potrebbe venire elaborata dalle api stesse, quanto la danza sia precisa e se non lo è, che cosa questo comporta. Ma non abbiamo ancora epilogato la sua efficienza energetica, e per iniziare con il discorso vero e proprio proponiamo una domanda apparentemente assurda, ossia: che cosa possono avere in comune le automobili con le api e che cosa le auto possono imparare da queste ultime?

Il punto di incontro tra le due si trova nel sistema di ricarica in tandem delle auto con guida automatica, ma partiamo dal problema di base: l’unico limite difficile da eliminare è quello della scarsa presenza di stazioni di ricarica che non permettono ai guidatori viaggi “troppo” lunghi con auto elettriche. Tuttavia come abbiamo appena detto le api vengono in nostro soccorso, e, dopo un’analisi più approfondita effettuata da Tim Landgraf, ci dimostrano che uno scambio di energia semplice, veloce ed efficiente è possibile.

Esattamente come le api trasferiscono l’un l’altra il polline, così possono fare anche le auto con guidatore automatico, passandosi l’energia. Basta inserire l’itinerario e il sistema calcolerà in automatico quanti e quali possibilità ci sono per ricaricare la macchina. Le possibilità sono altre auto elettriche che possono fungere da auto “donatrici”, che cedono della carica: il tutto in soli pochi minuti!

Ora, se per il trasporto in auto (una delle principali cause di inquinamento, le cui emissioni si stima costituiscano un terzo del totale), si possono adottare misure e escogitare modi, come in questo caso, per rendere il passaggio dalle auto tradizionali a quelle elettriche possibile per il maggior numero di persone, allora sarà più veloce il cambiamento radicale che è necessario fare. Siamo, infatti, quasi arrivati a un punto di non ritorno.

Se continuiamo come abbiamo fatto fino ad ora il mondo tra una cinquantina di anni sarà una vasta landa deserta. Gli scienziati affermano che siamo ancora in tempo per fare la differenza, però, ora più che mai, è necessario attuare delle misure drastiche: l’aumento medio della temperatura globale non deve superare l’1,5%  rispetto ai dati pre-industriali e tra le tante cose che possiamo ancora fare, questa, riportata in articolo, è ottima.

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