Apicoltura, allevamento senza barriere

Come abbiamo appreso, l’apicoltura non ha solo il mero compito di fornire miele e tutti i prodotti dell’alveare. Conosciamo infatti l’importante valore ambientale che si genera dalla cura delle api, protagoniste del processo di impollinazione e garanti della salvaguardia della biodiversità. Tuttavia, esiste un ennesimo risvolto dell’apicoltura: il valore educativo, pedagogico e didattico che il contatto e la conoscenza dell’arnia e dei loro piccoli abitanti dona ai curiosi che per la prima volta approcciano il mondo dell’apicoltura. Non si tratta solamente di uno scopo didattico e ricreativo per bambini e persone con difficoltà, ma rappresenta anche un ottimo strumento ed esempio per persone adulte. Per prima cosa, entrare in contatto con questi insetti, per molti, significa affrontare e vincere la paura: una volta presa confidenza con le api ci si renderà conto del risultato eccezionale che ha prodotto il fronteggiare e sconfiggere la paura, permettendo così, specialmente nei soggetti più piccoli, di trasportare questa esperienza nella vita quotidiana, con risultati rilevanti sull’autostima e sulla capacità di riconoscere e relativizzare problemi e sfide giornaliere. Riuscire ad avere un contatto con le api evitando punture e attacchi di panico è un fondamentale esercizio di autocontrollo. Per approcciarsi alle api, come del resto per molti altri animali, è necessario essere calmi e trasmettere tranquillità agli insetti per non essere individuato come un’ostilità e un nemico da allontanare e pagarne le dirette conseguenze. Con questo strumento, quindi, si impara a riconoscere e gestire le nostre emozioni e le nostre sensazioni.

Apicoltura significa anche attenzione per l’ambiente, manualità e relazioni. Una delle emergenze sociali più preoccupanti dei giorni nostri è il distacco, specialmente dei bambini e adolescenti che vivono in città, dalla natura e la perdita di capacità manuali, conseguenze tragicamente visibili sull’ambiente e sulle abilità personali. Portare l’apicoltura a scuola e in contesti urbani significa creare la possibilità per questi ragazzi di vivere un autentico contatto con la natura, imparando a conoscerla e rispettarla e vivendo un’esperienza arricchente sul piano personale.

Molti progetti, tra cui il progetto C.E.R.A.  sviluppato con la collaborazione l’Istituto Superiore per la Protezione e per la Ricerca Ambientale (ISPRA) lavorano sul valore sociale che ha l’apicoltura. Essa, infatti, offre molteplici prodotti ricavabili da un’arnia e, attraverso questi, rappresenta un mezzo per l’integrazione nella società di soggetti svantaggiati e con difficoltà. Le api rappresentano un modello di società efficace basato sulle diversità tra gli individui e sulla suddivisione in ruoli; ogni individuo risulta essere un tassello indispensabile per la vita dell’intera famiglia, ricoprendo il ruolo sociale che gli spetta. L’arnia, quindi, rappresenta una metafora di modello basato sulle diversità come patrimonio da salvaguardare e valorizzare, in grado di arricchire la società, renderla più forte, equa e vivibile da tutti.  L’apicoltura, dunque, intesa come componente dell’agricoltura sociale è una attività di sviluppo locale sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale.

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